Qualche giorno fa si è svolto un ‘incontro-dibattito con l’assessore Montanari, organizzato dall’ordine degli architetti di Torino. Il tema: quale futuro per Torino?
Il dibattito tenutosi nella Scuola Holden ha avuto come tema centrale il programma della nuova amministrazione in merito ad urbanistica, trasporti e progetti urbani.
Il moderatore del dibattito xx ha esordito provocotariamente “Montanari assessore del no e della decrescita?”
Montanari ha sottolineato come a livello etico urbanistica non debba essere il luogo della rendita fondiaria ma come luogo del cittadino.
L’importanza quindi di non consumare nuovo suolo ed anzi di potenziare e sviluppare la manutenzione dell’esistente e il riuso. Esempio torinese sono gli immensi e abbandonati ex spazi industriali.
Ha parlato della “Variante 200” e la prospettiva di non attuarla in relazione alla linea due della metropolitana ma anzi di investire in altre direzioni pur di non svendere aree di territorio per costruire la linea 2.
Sulla città della salute invece la direzione dopo un no secco è stata di costruire la sede distaccata delle Molinette limitrofa a the Oval restaurando e adeguando la sede storica dando priorità alla manutenzione del vecchio.
In sontrsi ecco i 7 punti enunciati dall’assessore:
1 riduzione consumo di suolo, che in Italia galoppa al 7% annuo contro la media Ue al 3.5%
2 mantemimento attività produttive
3 rispetto e mantenimento aree agricole
4 servizi
5 ridefinizione aree commericali con attenzione alle medie superfici e una corsia preferenziale ai piccoli centri commerciali.
6 trasporti sost. Con un no ai nuovi parcheggi pertinenziali in centro ed un si a quelli in aree periferiche anche senza punti di trasporto integrato.
7 riequilibrio centralità ovvero Torino come realtà policentrica
L’ordine degli Architetti ha infine avanzato una stretta collaborazione con il comune attraverso il concorso di progettazione al fine di costruire una città bella e partecipata.
Il dibattito è infatti terminato con la discussone sul nuovo Prg dove si vorrà creare un regolamento edilizio che stimoli le architetture di qualità e il rispetto del costruito rispetto al paesaggio naturale, fluviale e collinare torinese.